GESTI E PAROLE NELLA LITURGIA
«Gesti e parole» sono termini che dicono gli elementi che formano la liturgia. La liturgia è fatta di gesti e di parole e nello stesso tempo questi danno forma alla liturgia. Il rapporto tra i gesti, le parole e la liturgia è un rapporto di comune dipendenza: gesti e parole sono la stoffa di cui è fatta la liturgia.
Saremmo tentati di considerare i gesti come rappresentazione corporea delle parole, dando così priorità al testo, al messaggio, alla dottrina. La dizione «gesti e parole», che riprende la locuzione «per ritus et preces» di SC 48, mette però al primo posto i gesti: è un correttivo al nostro modo tutto razionale di intendere la liturgia, ma è anche indizio dell’originarietà dell’atto corporeo quale radice dello stesso parlare. Parlare è, infatti, innanzitutto un agire e il gesto è eloquente anche prima di attribuirgli un significato, di portarlo a parola.
«Gesti e parole» allora è non un accostamento o una giustapposizione tra due elementi della liturgia, è piuttosto un’endiadi e questa pagina un tentativo di offrire una lettura della liturgia a partire dalla stoffa di cui è fatta.
- CORPO, NON CORPORAZIONE Breve riflessione sulla comunione ecclesiale a partire dalla Preghiera eucaristica II
- SEGNO DI CROCE
La celebrazione liturgica incomincia sempre con il segno di croce che attraversa tutta la persona di chiunque si sente convocato a celebrare la presenza sacramentale di Cristo.
Recensioni
Antonio Donghi, Gesti e parole nella liturgia
MUSICA COME ATTO LITURGICO (riflessione in 7 tesi)